IL SOSTANTIVO
Il genere dei sostantivi
I sostantivi sono di genere maschile o femminile.
Le principali desinenze dei sostantivi sono:
maschile | femminile |
-O | -A |
-E | -E |
Esistono però anche i sostantivi che terminano in -a, che sono di genere maschile (molti di loro sono di origine greca).
Esempio:
- Maschile: poeta, telegramma, problema
Al contrario ci sono i sostantivi che terminano in -o e sono di genere femminile.
Esempio:
- Feminile: foto, mano, auto
Alcuni sostantivi che terminano in -a indicano persone di genere sia maschile che femminile.
Esempio:
- turista, artista
La desinenza -e può essere in entrambi i due generi, per questo bisogna ricordarsi il loro genere.
Esempio:
- Maschile: studente, ristorante, padre
- Feminile: madre, sete, automobile
I nomi che indicano la nazionalità possono derivare dall'aggettivo così come anche il nome della lingua aggiungendo l'articolo alla forma maschile.
aggettivo | lingua |
italiano, italiana | l'italiano |
spagnolo | lo spagnolo |
inglese | l'inglese |
tedesco | il tedesco |
Esempio:
- Il signore è slovacco.
Il plurale dei sostantivi
Il plurale dei sostantivi nella lingua italiana differisce per formazione da quello di diverse altre lingue europee: se in spagnolo e in inglese si aggiunge una s al sostantivo, in italiano si cambiano le desinenze. Albero al singolare diventa quindi alberi al plurale: con il cambiamento da -o in -i la lunghezza del nome resta invariata.
genere | desinenza singolare | desinenza plurale |
maschile | -O | -I |
femminile | -A | -E |
maschile | -E | -I |
femminile | -E | -I |
Esempio:
- Maschile: bambino - bambini, padre - padri
- Feminile: bambina - bambine, madre - madri
Sono invariabili i sostantivi:
- che terminano in vocale accentata
- il menù - i menù
- la città - le città
- che terminano in consonante (quasi tutti di origine straniera)
- il bar - i bar
- i sostantivi che terminano in -i
- la crisi - le crisi
Se la -i è accentata, il morfema -o viene semplicemente sostituito da -i.
Esempio:
- lo zio - gli zii
Se l'accento cade altrove, la forma al plurale si scriverà con una sola -i.
Esempio:
- l'armadio - gli armadi
Le parole femminili in -o, generalmente abbreviazioni, restano invariabili.
Esempio:
- la radio - le radio
- eccezione la mano - le mani
La coppia uomo, uomini si distingue da altre per la variazione del numero di sillabe.
Le parole in -cio e -gio formano il plurale in -ci e -gi.
Esempio:
- il formaggio - i formaggi
Le parole in -co e -go hanno il plurale in -ci e -gi oppure in -chi e -ghi in funzione di diversi fattori, fra i quali il più importante è la posizione dell'accento.
- se la parola ha l'accento sulla penultima sillaba, si avrà -chi e -ghi:
- il ceco - i cechi
- il parco - i parchi
- eccezione l'amico x gli amici, il nemico x i nemici, il greco x i greci
- l'albergo - gli alberghi
- eccezione l'asparago x gli asparagi
- al contrario
- il tecnico - i tecnici
Le parole in -cia, -gia formano il plurale:
- mantenendo la -i se l'ultima lettera prima della desinenza è una vocale
- la camicia - le camicie
- la valigia - le valigie
- perdendo la -i se è una consonante
- l'arancia - le arance
- la spiaggia - le spiagge
Se l'accento è su -i allora il sostantivo non subisce variazione.
Esempio:
- la farmacia - le farmacie
I sostantivi femminili in -ga finiscono sempre in -ghe.
Esempio:
- la strega - le streghe
I sostantivi femminili in -ca finiscono sempre in -che.
Esempio:
- l'amica - le amiche
GLI ARTICOLI
L'articolo determinativo e indeterminativo singolare
L'articolo determinativo indica una cosa o una persona conosciuta, della quale si è parlato precedentemente.
L'articolo indeterminativo indica una cosa o una persono sconosciuta, qualunque, della quale si parla per la prima volta.
L'articolo viene omesso in questi casi:
- davanti ai nomi di persone e di città
- con gli aggettivi possessivi di fronte a nomi di parentela singolari
- nelle descrizioni e nelle numerazioni
Esempio:
- Pietro lavora a Parigi.
- Ingresso libero, Grammatica italiana
- mia madre, mio padre
Gli articoli sono:
- maschile singolare
determinativo | indeterminativo |
il | un |
lo | uno |
l' | un |
- femminile singolare
determinativo | indeterminativo |
la | una |
l' | un' |
L'articolo maschile lo oppure uno precede il nome che inzia con s + consonante oppure z.
Esempio:
- lo studente, lo zero
- uno studente, uno zero
L'articolo maschile l' oppure un precede il nome con vocale.
Esempio:
- l'albergo, l'anno
- un albergo, un anno
Invece l'articolo indeterminativo femminile un' che precede il nome con vocale, al contrario dell'articolo indeterminativo maschile ha l'apostrofo.
Esempio:
- un'entrata, un'opera
L'articolo determinativo e indeterminativo plurale
Gli articoli determinativi plurali sono:
- maschile
singolare | plurale |
il | i |
lo | gli |
l' | gli |
- femminile
singolare | plurale |
la | le |
l' | le |
In italiano esiste l'articolo indeterminativo plurale chiamato articolo partitivo. Dove si userebbe l'articolo inderminativo plurale, l'italiano utilizza l'articolo partitivo o aggettivi indefiniti come alcuni o qualche.
L'articolo partitivo
L'articolo partitivo (formato dalla preposizione di + l'articolo determinativo) indica una parte non ben determinata di un tutto più grande.
Gli articoli partitivi sono:
- singolare
art. determinativo | art. partitivo |
il | del |
lo | dello |
l' | dell' |
la | della |
- plurale
art. determinativo | art. partitivo |
i | dei |
gli | degli |
le | delle |
Esempio:
- Desiderano del formaggio?
- Prendo delle pesche.
- Prendo dell'aranciata.
GLI AGGETTIVI
Gli aggettivi sono parole che servono a descrivere meglio il nome, spiegando le sue qualità e caratteristiche. Come gli articoli e i sostantivi possono essere maschili o feminili, singolari o plurali e devono sempre concordare con il nome al quale si riferiscono.
Gli aggettivi in italiano hanno seguenti desinenze:
- singolare
maschile | femminile |
-O | -A |
-E | -E |
- plurale
maschile | femminile |
-I | -E |
-I | -I |
Esempio:
- il ragazzo simpatico, i ragazzi simpatici
- il ragazzo elegante, i ragazzi eleganti
- la ragazza simpatica, le ragazze simpatiche
- la ragazza elegante, le ragazze eleganti
Nella maggior parte dei casi l'aggettivo segue il sostantivo.
Esempio:
- vino bianco
- bambino piccolo
In alcuni casi l'aggettivo precede il sostantivo.
Esempio:
- un buon amico
- una bella ragazza
- una grande sete
L'aggettivo >>BUONO<<
Se l'aggettivo buono precede il sostantivo si comporta come l'articolo indeterminativo.
- buon giorno
- buon appetito
- buono studente
- buona sera
- buon'idea
Gli aggettivi >>BELLO<< e >>QUELLO<<
Se l'aggettivo bello precede il sostantivo, ha diverse desinenze:
- un bel castello, bei castelli
- un bello spagnolo, bei spagnoli
- un bell'albergo, begli alberghi
- una bella signora, belle signore
- una bell'italiana, belle italiane
In tutti gli altri casi ha la desinenza dell'aggettivo quindi bello, belli, bella, belle.
Esempio:
- Questa città è bella.
- Queste ragazze sono belle.
I PRONOMI
Il pronome è una parola che si usa al posto di un nome per non doverlo ripetere.
I pronomi possessivi
I pronomi possessivi servono a precisare a chi appartengono la persona, l' animale o la cosa indicati dal nome che sostituiscono. Il pronome possessivo è sempre preceduto dall'articolo determinativo o da una preposizione articolata.
Oltre ai sei pronomi principali mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro esistono altri due pronomi possessivi di terza persona, proprio ed altrui:
- proprio si usa solamente quando colui che possiede qualcosa è il soggetto della frase
- altrui è invariabile, sta a significare di altri (in realtà è poco usato come pronome).
I pronomi personali
I pronomi personali hanno forme diverse, secondo la persona, il numero, il genere e la funzione.
I pronomi personali che hanno funzione soggetto sono i seguenti:
- singolare:
persona | pronome |
1ª | io |
2ª | tu |
3ª | lei (ella, essa) |
3ª | lui (egli, esso) |
- plurale:
persona | pronome |
1ª | noi |
2ª | voi |
3ª | loro (esse) |
3ª | loro (essi) |
Nell'italiano parlato si usano le forme lui, lei e loro. Le forme egli, ella e essi, esse per le persone si usano prevalentemente nell'italiano scritto. Per animali e cose si usano esso, essa, essi, esse.
I pronomi che hanno funzione di complemento oggetto hanno queste forme:
Tonica, perchè prende l'accento tonico:
persona | pronome |
io | me |
tu | te |
lei | lei |
lui | lui |
noi | noi |
voi | voi |
loro | loro |
Esempio:
- C'è un pacco per te.
- Cercate lui o lei?
Atona, perchè non prende l'accento tonico, che cade sulla parola successiva e si dividono in questo modo:
- diretti - risponde alla domanda chi, che cosa:
persona | pronome |
io | mi |
tu | ti |
lei | la |
lui | lo |
noi | ci |
voi | vi |
loro (m) | li |
loro (f) | le |
- indiretti - risponde alla domanda a chi:
persona | pronome |
io | mi |
tu | ti |
lei | le |
lui | gli |
noi | ci |
voi | vi |
loro | gli |
Esempio:
- Cerca la borsa? Sì, la cerco.
- Vedi spesso la zia? Sì, la vedo spesso.
Esempio:
- Scrivi a Francesco? Sì, gli scrivo.
- Telefoni a Maria? Sì, le telefono.
Per la forma di cortesia si usano i pronomi feminili Le e La.
Esempio:
- ArrivederLa.
Le forme lo e la se precedono la vocale si possono abbreviare.
Esempio:
- Lo ascolto., L’ascolto.
- La ascolto., L’ascolto.
I pronomi personali all’indicativo precedono il verbo:
Esempio:
- Ti cerco.
- Perchè mi cerchi?
All’imperativo e all’infinitivo seguono il verbo e si scrivono insieme:
Esempio:
- Salutalo da parte mia.
- Non cercarmi.
- Devi telefonargli.
Nella forma di cortesia precedono sempre il verbo sia all'indicativo che all'imperativo.
Esempio:
- Lo conosce?
- Mi scriva.
- Non li disturbi.
I pronomi combinati
In alcuni casi possiamo usare più di un pronome nella stessa frase. In questo caso si definiscono pronomi combinati.
Si combinano così come segue:
pronome +lo | pronome + la | pronome + li | pronome + le | pronome + ne |
me lo | me la | me li | me le | me ne |
te lo | te la | te li | te le | te ne |
glielo | gliela | glieli | gliele | gliene |
ce lo | ce la | ce li | ce le | ce ne |
ve lo | ve la | ve li | ve le | ve ne |
Esempio:
- Domani mattina gli do le chiavi. - Domani mattina glieli do.
- Vi farò vedere le lettere. - Ve le farò vedere.
- Ti mando lo stipendio. - Te lo mando.
Le forme mi, ti, ci, vi e si aggiungendo un altro pronome cambiano -i a -e.
Esempio:
- Marco mi scrive una lettera. - Marco me la scrive.
La forma gli aggiunge -e e si scrive insieme.
Esempio:
- Marco scrive una lettera a sua madre. - Marco gliela scrive.
Hanno la posizione uguale come un pronome solo.
Esempio:
- me la compro, ce li danno
Davanti ai verbi di tipo potere hanno due possibilità di posizione.
Esempio:
- posso comprarmele - me le posso comprare
Nell'imperativo seguono il verbo e si scrivono insieme.
Esempio:
- Salutalo. Non dirmelo.
Se seguono l'imperativo della 2. persona singolare fa', va', sta', da', di', la prima vocale raddoppia (tranne gli):
Esempio:
- Dammi il tuo libro., Dimmelo.
Nella forma di cortesia precedono sempre il verbo.
Esempio:
- Ci scusi., Glielo scriva.
I VERBI
Le frasi interrogative
La frase interrogativa si forma:
- con intonazione - melodia ascendente
- Questo ragazzo è straniero?
- con il pronome interrogativo oppure l'aggettivo - melodia decrescente
- chi, che cosa, quale, quanto, quando
Esempio:
- Chi è questa signora?
- Che cosa è?
- Quando torni?
Davanti è il DOVE e CHE COSA si abbrevia in questo modo:
- Dov'è Michele?
- Che cos'è?
La negazione
La negazione in italiano si crea inserendo la particella NON tra il sostantivo e il verbo.
Esempio:
- Io NON vado al cinema.
- Carlo e Pietro NON lavorano in pizzeria.
Dobbiamo però distinguere NON da NO nella risposta:
Esempio:
- Vai al cinema? NO, NON vado al cinema.
Il verbo >>ESSERE<<
persona | ESSERE |
io | sono |
tu | sei |
lei, lui | è |
noi | siamo |
voi | siete |
loro | sono |
Il verbo >>AVERE<<
persona | AVERE |
io | ho |
tu | hai |
lei, lui | ha |
noi | abbiamo |
voi | avete |
loro | hanno |
La prima coniugazione
La prima coniugazione comprende i verbi che hanno la desinenza -ARE ed è la più frequente.
I verbi della prima coniugazione hanno seguenti desinenze:
persona | desinenza | persona | desinenza |
io | -O | noi | -IAMO |
tu | -I | voi | -ATE |
lei, lui | -A | loro | -ANO |
- Il verbo PARLARE
singolare | plurale |
io parlo | noi parliamo |
tu parli | voi parlate |
lei, lui parla | loro parlano |
Il verbo non deve essere accompagnato dal pronome personale come in tedesco, francese o inglese. I pronomi personali si usano in caso si voglia sottolineare la persona.
Esempio:
- Lui lavora a Praga.
- Tu non studi l’inglese?
I verbi che hanno la desinenza -ciare e -giare si coniugano in questo modo. La i si pronuncia solo alla 2. persona singolare, altrimenti non va pronunciata proprio.
- Il verbo COMINCIARE
singolare | plurale |
io comincio | noi cominciamo |
tu cominci | voi cominciate |
lei, lui comincia | loro cominciano |
- Il verbo MANGIARE
singolare | plurale |
io mangio | noi mangiamo |
tu mangi | voi mangiate |
lei, lui mangia | loro mangiano |
I verbi che hanno la desinenza -CARE e -GARE si coniugano in questo modo. La pronuncia rimane dura e per questo la i è preceduta da h.
- Il verbo CERCARE
singolare | plurale |
io cerco | noi cerchiamo |
tu cerchi | voi cercate |
lei, lui cerca | loro cercano |
- Il verbo PAGARE
singolare | plurale |
io pago | noi paghiamo |
tu paghi | voi pagate |
lei, lui paga | loro pagano |
I verbi che hanno la desinenza -IARE con la i atona hanno alla 2. persona singolare e 1. persona plurale sono una i.
- Il verbo STUDIARE
singolare | plurale |
io studio | noi studiamo |
tu studi | voi studiate |
lei, lui studia | loro studiano |
Tutti questi verbi sopramenzionati hanno all’infinitivo l'accento sulla penultima sillaba ad eccezione della 3. persona plurale, dove l’accento cade sulla terza sillaba dalla fine.
Esempio:
- parlo, comincio, cerco
- parlano, comincano, cercano
I verbi con l’accento spostato hanno alla persona singolare l’accento spostato sulla terza sillaba dalla fine e alla 3. persona plurale addirittura sulla quarta sillaba dalla fine.
- Il verbo ABITARE
singolare | plurale |
io abito | noi abitiamo |
tu abiti | voi abitate |
lei, lui abita | loro abitano |
La seconda coniugazione
La seconda coniugazione comprende i verbi che hanno la desinenza -ERE.
I verbi della seconda coniugazione hanno seguenti desinenze:
persona | desinenza | persona | desinenza |
io | -O | noi | -IAMO |
tu | -I | voi | -ETE |
lei, lui | -E | loro | -ONO |
Il verbo VENDERE
singolare | plurale |
io vendo | noi vendiamo |
tu vendi | voi vendete |
lei, lui vende | loro vendono |
La terza coniugazione
La terza coniugazione comprende i verbi che hanno la desinenza -IRE. La coniugazione in -IRE si distingue principalmente per l'uso, in numerosissimi verbi come pulire, capire, preferire di un suffisso (-isc-). Il suffisso non compare nella prima e nella seconda persona plurale. Diversi altri verbi, spesso di ampio utilizzo come partire o sentire, non prevedono il suffisso.
I verbi della terza coniugazione hanno seguenti desinenze:
persona | desinenza | persona | desinenza |
io | -O | noi | -IAMO |
tu | -I | voi | -ITE |
lei, lui | -E | loro | -ONO |
Il verbo PARTIRE
singolare | plurale |
io parto | noi partiamo |
tu parti | voi partite |
lei, lui parte | loro partono |
Il verbo CAPIRE
singolare | plurale |
io capisco | noi capiamo |
tu capisci | voi capite |
lei, lui capisce | loro capiscono |
I VERBI RIFLESSIVI
I verbi riflessivi sono verbi come tutti gli altri, ma usano i pronomi riflessivi mi - ti - si - ci - vi - si; nei tempi composti l'ausiliare è essere.
Il verbo LAVARSI
singolare | plurale |
io mi lavo | noi ci laviamo |
tu ti lavi | voi vi lavate |
lei, lui si lava | loro si lavano |
Il pronome riflessivo si usa solo all'infinitivo e alla terza persona singolare e plurale.
Esempio:
- Ci fermiamo alcuni giorni.
- Come ti chiami?
- Come si chiama tua sorella?
Il pronome riflessivo generalmente precede il verbo, ma si aggiunge alla fine dell'infinitivo e dell'imperativo e si scrivono insieme.
Esempio:
- lavarsi, scusateci
Con i verbi volere, potere e dovere ci sono due possibilità:
Esempio:
- Posso svegliarmi tardi.
- Mi posso svegliare tardi.
I pronomi riflessivi cambiano la forma secondo la persona e il numero, anche se si aggiungono all'infinitivo.
Esempio:
- Possiamo prepararci i compiti.
- Vuoi pettinarti?
Anche nell'imperativo il pronome riflessivo si aggiunge al verbo e si scrive insieme.
Esempio:
- Lavati.
- Svegliamoci.
Nella frase negativa il pronome può precedere il verbo oppure seguirlo.
Esempio:
- Non lavarti., Non ti lavare.
- Non fermatevi., Non vi fermate.
Nella forma di cortesia il pronome riflessivo precede sempre il verbo:
Esempio:
- Si fermi.
- Non si disturbi.
I VERBI IRREGOLARI
I verbi che cambiano, per alcuni tempi, o la radice o la desinenza o addirittura entrambe le due, sono quelli irregolari. Per esempio andare, all'indicativo presente, diventa io vado; uscire, all'indicativo presente diventa io esco.
Il verbo >>ANDARE<<
singolare | plurale |
io vado | noi andiamo |
tu vai | voi andate |
lei, lui va | loro vanno |
- participio andato
- futuro andrò
- imperativo vada
Il verbo >>VENIRE<<
singolare | plurale |
io vengo | noi veniamo |
tu vieni | voi venite |
lei, lui viene | loro vengono |
- participio venuto
- futuro verrò
- imperativo venga
Il verbo >>USCIRE<<
singolare | plurale |
io esco | noi usciamo |
tu esci | voi uscite |
lei, lui esce | loro escono |
- participio uscito
- futuro uscirò
- imperativo esca
Il verbo >>FARE<<
singolare | plurale |
io faccio | noi facciamo |
tu fai | voi fate |
lei, lui fa | loro fanno |
- participio fatto
- futuro farò
- imperativo faccia
Il verbo >>DOVERE<<
singolare | plurale |
io devo | noi dobbiamo |
tu devi | voi dovete |
lei, lui deve | loro devono |
- participio dovuto
- futuro dovrò
- imperativo deva
Il verbo >>POTERE<<
singolare | plurale |
io posso | noi possiamo |
tu puoi | voi potete |
lei, lui può | loro possono |
- participio potuto
- futuro potrò
- imperativo possa
Il verbo >>VOLERE<<
singolare | plurale |
io voglio | noi vogliamo |
tu vuoi | voi volete |
lei, lui vuole | loro vogliono |
- participio voluto
- futuro vorrò
- imperativo voglia
Il verbo >>DIRE<<
singolare | plurale |
io dico | noi diciamo |
tu dici | voi dite |
lei, lui dice | loro dicono |
- participio detto
- futuro dirrò
- imperativo dica
Il verbo >>SAPERE<<
singolare | plurale |
io so | noi sappiamo |
tu sai | voi sapete |
lei, lui sa | loro sanno |
- participio saputo
- futuro saprò
- imperativo sappia
Il verbo >>BERE<<
singolare | plurale |
io bevo | noi beviamo |
tu bevi | voi bevete |
lei, lui beve | loro bevono |
- participio bevuto
- futuro berrò
- imperativo beva
Il verbo >>SALIRE<<
singolare | plurale |
io salgo | noi saliamo |
tu sali | voi salite |
lei, lui sale | loro salgono |
- participio salito
- futuro salirò
- imperativo salga
Il verbo >>DARE<<
singolare | plurale |
io do | noi diamo |
tu dai | voi date |
lei, lui da | loro danno |
- participio dato
- futuro darò
- imperativo dia
Il verbo >>STARE<<
singolare | plurale |
io sto | noi stiamo |
tu stai | voi state |
lei, lui sta | loro stanno |
- participio stato
- futuro starò
- imperativo stia
Il verbo >>RIMANERE<<
singolare | plurale |
io rimango | noi rimaniamo |
tu rimani | voi rimanete |
lei, lui rimane | loro rimangono |
- participio rimasto
- futuro rimarrò
- imperativo rimanga
Il verbo >>PIACERE<<
singolare | plurale |
io piaccio | noi piacciamo |
tu piaci | voi piacete |
lei, lui piace | loro piacciono |
- participio piaciuto
- futuro piacerò
- imperativo piaccia
PASSATO PROSSIMO
Participio passato
Si forma con le seguenti desinenze:
Coniugazione | Desinenza |
1ª | -ATO |
2ª | -UTO |
3ª | -ITO |
Molti verbi della II. e III. coniugazione che sono regolari hanno il participio passato irregolare:
verbo | part. passato | verbo | part. passato |
accendere | acceso | difendere | difeso |
aprire | aperto | esprimere | espresso |
attendere | atteso | leggere | letto |
chiedere | chiesto | mettere | messo |
chiudere | chiuso | mordere | morso |
correggere | corretto | offrire | offerto |
perdere | perso | rivedere | rivisto |
permettere | permesso | scrivere | scritto |
prendere | preso | smettere | smesso |
promettere | promesso | soffrire | sofferto |
raggiungere | raggiunto | sorridere | sorriso |
rendere | reso | spegnere | spento |
ridere | riso | spendere | speso |
risolvere | risolto | vedere | visto |
rispondere | risposto | vincere | vinto |
I verbi irregolari formano il participio:
- regolarmente
verbo | part. passato |
avere | avuto |
dare | dato |
dovere | dovuto |
potere | potuto |
sapere | saputo |
tenere | tenuto |
volere | voluto |
- irregolarmente
verbo | part. passato |
bere | bevuto |
dire | detto |
fare | fatto |
cogliere | colto |
condurre | condotto |
produrre | prodotto |
tradurre | tradotto |
Passato prossimo con l'ausiliare >>AVERE<<
Il passato prossimo è il più usato. Si forma con l'ausiliare avere o essere all'indicativo e il participio passato del verbo da coniugare. Viene utilizzato per azioni compiute nel passato con effetti nel presente o per azioni definite improvvise che interrompono azioni durative.
L'Uso:
- azione non abituale, che è stata fatta una sola volta
- Da bambino una volta sono andato al mare.
- azione puntuale, avvenuta una volta
- Mia zia ieri ha fatto dei dolci buonissimi.
- azione momentanea, breve, che è durata o è avvenuta in un momento
- Ieri è piovuto un po'.
- Il verbo AVERE
singolare | plurale |
io ho avuto | noi abbiamo avuto |
tu hai avuto | voi avete avuto |
lei, lui ha avuto | loro hanno avuto |
- coniugazione - PARLARE
singolare | plurale |
io ho parlato | noi abbiamo parlato |
tu hai parlato | voi avete parlato |
lei, lui ha parlato | loro hanno parlato |
- coniugazione - VENDERE
singolare | plurale |
io ho venduto | noi abbiamo venduto |
tu hai venduto | voi avete venduto |
lei, lui ha venduto | loro hanno venduto |
- coniugazione - CAPIRE
singolare | plurale |
io ho capito | noi abbiamo capito |
tu hai capito | voi avete capito |
lei, lui ha capito | loro hanno capito |
Esempio:
- Dove hai messo le chiavi?
- Avete capito la lezione?
La particella non e i pronomi personali precedono l'ausiliare.
Esempio:
- Non ho avuto tempo.
- Ti ho portato le mele.
Gli avverbi già, mai, ancora, più di solito vanno messi tra l'ausiliare e il participio.
Esempio:
- Non ho mai avuto una macchina bianca.
- Hai già comprato le scarpe?
Se l'ausiliare è avere il participio non concorda mai con l'oggetto, ma può concordare con il soggetto diretto. Il participio concorda nel genere e nel numero.
Esempio:
- Ti ho cercato. - uomo
- Ti ho cercata. - donna
- Vi ho cercati. - uomini
- Vi ho cercate. - donne
Se il soggetto, che precede il verbo, è sostituito dal pronome lo, la, li e le la concordanza è obbligatoria. In caso di lo e la possiamo omettere la vocale e sostituirla con l'apostrofo.
Esempio:
- Non l'hai tornata?
- Li abbiamo comprati.
Passato prossimo con l'ausiliare >>ESSERE<<
Se l'ausiliare è essere il participio concorda sempre nel genere e nel numero.
- Il verbo ESSERE
singolare | plurale |
io sono stato/a | noi siamo stati/e |
tu sei stato/a | voi siete stati/e |
lei, lui è stato/a | loro sono stati/e |
Esempio:
- Sono stata in Francia.
- Siete stati al mare?
La stessa forma ha anche il verbo stare.
- Il verbo PARTIRE
singolare | plurale |
io sono partito/a | noi siamo partiti/e |
tu sei partito/a | voi siete partiti/e |
lei, lui è partito/a | loro sono partiti/e |
Con l'ausiliare essere si coniugano sopratutto i verbi senza il soggetto diretto a parte il verbo essere, stare e partire sono anche per esempio:
verbo | part. passato | verbo | part. passato |
andare | andato | piacere | piaciuto |
arrivare | arrivato | restare | restato |
bastare | bastato | rimanere | rimasto |
cadere | caduto | riuscire | riuscito |
costare | costato | salire | salito |
dispiacere | dispiaciuto | scappare | scappato |
diventare | diventato | scendere | sceso |
durare | durato | sembrare | sembrato |
entrare | entrato | tornare | tornato |
esistere | esistito | uscire | uscito |
morire | morto | venire | venuto |
nascere | nato | vivere | vissuto |
occorrere | occorso |
La particella non e gli aggettivi hanno la stessa posizione come con i verbi coniugati con l'ausiliare avere.
Esempio:
- Non sono andato a dormire.
- Siete già tornati dalle vacanze?
I verbi riflessivi si coniugano con l'ausiliare essere.
singolare | plurale |
mi sono lavato/a | ci siamo lavati/e |
ti sei lavato/a | vi siete lavati/e |
si è lavato/a | si sono lavati/e |
Esempio:
- Non sono andato a dormire.
- Siete già tornati dalle vacanze?
Alcuni verbi si possono coniugare o con l'ausiliare essere o avere è hanno anche un significato diverso.
- essere - se non hanno il soggetto diretto
- Il viaggio è trascorso velocemente.
- Sono passato davanti la farmacia.
- avere - se hanno il soggetto diretto
- Abbiamo trascorso un ora alla stazione.
- Hanno passato la vacanza al mare.
I verbi dovere, potere, volere:
- se usati separatamente coniugano con avere
- Abbiamo dovuto.
- Non ho potuto.
- altrimenti coniugano secondo il verbo che segue
- Ho letto. - Ho voluto leggere.
- Sono rimasto. - Sono voluto rimanere.
Con i verbi riflessivi abbiamo due possibilità:
- avere - il pronome segue l'infinitivo
- Ho dovuto riposarmi.
- Abbiamo voluto divertirci.
- essere - il pronome precede l'ausiliare
- Mi sono dovuto riposare.
- Ci siamo voluti divertire.
LE PREPOSIZIONI
Le preposizioni semplici sono di, a, in, da, su, tra, fra.
La preposizione di si usa:
- per esprimere possesso
- Questa è la ragazza di mio fratello.
- per esprimere provenienza
- Sono di Praga.
- per esprimere il complemento di argomento
- Parliamo sempre di sport.
- per esprimere il complemento di materia
- Ho comprato una maglia di lana.
- per esprimere il secondo termine di paragone
- Marco è più intelligente di me.
La preposizione a si usa:
- per esprimere il complemento indiretto
- Avete dato la mattita a Carlo?
- per esprimere l'ora. In questo caso è articolata e al femminile plurale
- Vengo da te alle cinque.
- per esprimere il complemento di luogo
- Domani vado a Roma.
Per esprimere il complemento di luogo, si utilizza la preposizione a quando il luogo è costituito da una città; si utilizza invece la preposizione in quando il luogo è costituito da regioni, stati, continenti.
Esempio:
- Noi viviamo a Roma, in Italia.
Quando il luogo è costituito da un edificio o uno spazio pubblico o privato, si utilizza in genere la preposizione in quando il luogo non è specificato, la preposizione a quando invece il luogo è specificato o modificato da aggettivi o apposizioni:
- in chiesa - alla Chiesa di San Lorenzo
- in biblioteca - alla Biblioteca Nazionale
- in ospedale - all'Ospedale Gemelli
- in piscina - alla piscina per bambini
Esistono però moltissime espressioni che utilizzano le preposizioni a o in senza che si possa dare una regola da seguire. È pertanto opportuno memorizzarle:
- a casa - in città
- al mare - in campagna
- a teatro - in montagna
- al cinema - in ufficio
- a scuola - in classe
La preposizione in si usa:
- per esprimere la maggior parte dei modi di trasporto
- in macchina, in treno, in aereo, in autobus però si dice a piedi
- per esprimere il complemento di luogo
- A luglio vado in Francia per due settimane.
La preposizione da si usa:
- per esprimere provenienza
- Sono arrivata da Praga ieri sera.
- per esprimere il tempo trascorso dall'inizio di un'azione
- Sono in questa città da due settimane.
- con il significato di come
- Gina si è comportata da vera amica.
- per esprimere il complemento d'agente nelle frasi passive
- Questa torta è stata preparata da mia madre.
La preposizione su si usa:
- per esprimere il complemento di argomento
- Ho letto molti libri su politica.
- con i numeri, per esprimere una quantità approssimata
- Maria è una donna sui 40 anni.
- come indicazione di luogo
- I libri sono sulla scrivania.
Le preposizioni tra/fra si usano: - uso è uguale
- per esprimere il tempo
- Fra due giorni parto per Parigi.
- per specificare alcuni individui tra altri
- Tra me e lui non c'è differenza.
Le preposizioni articolate
Le preposizioni articolate sono le preposizioni unite agli articoli determinativi.
DI | A | DA | SU | IN | |
il | del | al | dal | sul | nel |
la | della | alla | dalla | sulla | nella |
l' | dell' | all' | dall' | sull' | nell' |
lo | dello | allo | dallo | sullo | nello |
i | dei | ai | dai | sui | nei |
le | delle | alle | dalle | sulle | nelle |
gli | degli | agli | dagli | sugli | negli |
Esempio:
- Siamo le amiche del vostro professore.
- Siete allo stesso punto di ieri?
- Siamo tornati dalla Spagna.
- Ho tutta la responsabilità sulle mie spalle.
- Sei nella tua stanza?
>>C'È<< e >>CI SONO<<
Si usano per indicare l’esistenza, la presenza di qualcuno o di qualcosa.
Si possono paragonare con there is, there are inglese, es gibt tedeso e il y a francese.
Esempio:
- Che cosa c'è in questi pacchi?
- Ci sono le riviste italiane.
Non si possono usare lì dove il sostantivo precede il verbo.
Esempio:
- Le lettere sono mie.
- Un posto è libero.
LA FORMA DI CORTESIA
Quando diamo del lei a qualcuno, in italiano si usa la 3. persona singolare.
Esempio:
- Che cosa desidera?
- Parla italiano?
Se ci rivolgiamo a più persone, usiamo 2. persona plurale.
Esempio:
- Che cosa desiderate?
- Parlate italiano?
Se vogliamo dare del lei a più persone, in italiano si può usare anche la 3. persona plurale. Si usa molto raramente, per esempio nei ristoranti, negli alberghi etc.
Esempio:
- Desiderano?
- Parlano italiano?
L'IMPERATIVO
A parte la 2. persona singolare dei verbi di 1. coniugazione e alcuni verbi irregolari la forma dell'imperativo non è diversa dalla forma dell'indicativo.
Verbi regolari:
Coniugazione | Verbo |
1ª | Parla! |
2ª | Vendi! |
3ª | Parti! |
3ª | Capisci! |
Esempio:
- Parla piano
- Parti domani, per favore.
Verbi ausiliari:
Verbo | imperativo | imperativo |
AVERE | tu abbi | voi abbiate |
ESSERE | tu sii | voi siate |
Esempio:
- Abbi pazienza.
- Sii più prudente.
Verbi irregolari:
Verbo | imperativo |
ANDARE | tu va' |
FARE | tu fa' |
Esempio:
- Va' subito a pagare quel caffè.
- Fa' la cena per tuo padre.
La negazione si forma aggiungendo non davanti la forma dell'imperativo, tranne per l'imperativo della 2. persona singolare, dove la negazione è NON+infinitivo.
Esempio:
- Non parlare della tua zia.
- Non avere paura.
L'imperativo per la forma di cortesia si forma per i verbi di 1. coniugazione -ARE con la desinenza -I, tutti gli altri verbi con la desinenza -A.
Coniugazione | Verbo |
1ª | Parli! |
2ª | Venda! |
3ª | Parta! |
3ª | Capisca! |
Esempio:
- Venda la macchina.
- Non cerchi niente.
I NUMERI
1 | uno | 11 | undici | 21 | ventuno |
2 | due | 12 | dodici | 22 | ventidue |
3 | tre | 13 | tredici | 23 | ventitre |
4 | quattro | 14 | quattordici | 24 | ventiquattro |
5 | cinque | 15 | quindici | 25 | venticinque |
6 | sei | 16 | sedici | 26 | ventisei |
7 | sette | 17 | diciassette | 27 | ventisette |
8 | otto | 18 | diciotto | 28 | ventotto |
9 | nove | 19 | diciannove | 29 | ventinove |
10 | dieci | 20 | venti | 30 | trenta |
40 | quaranta | 1 000 | mille |
50 | cinquanta | 2 000 | duemila |
60 | sessanta | 3 000 | tremila |
70 | settanta | 15 000 | quindicimila |
80 | ottanta | 60 000 | sessantamila |
90 | novanta | 100 000 | centomila |
100 | cento | 132 000 | centotrentaduemila |
200 | duecento | 480 000 | quattrocentoottantamila |
300 | trecento | 1 000 000 | un milione |
400 | quattrocento | 2 0000 000 | due milioni |
1 000 000 - un miliardo 2 000 000 - due miliardi
Il numero uno si comporta come l'articolo indeterminativo.
Esempio:
- un giorno, una notte, un amico, un'amica, uno studente, uno zio
I numeri che finiscono con 1 e 8 perdono l'ultima vocale delle decine ma non dei centinaia. L'ultima vocale dei centinaia si omettono solo se segue ottanta.
Esempio:
- trentuno, cinquantotto, duecentouno
- trecentootto ma trecentottanta
I numeri si scrivono sempre insieme. Quindi migliaia + centinaia + decine + unità.
Esempio:
- 6 854 seimilaottocentocinquantaquattro
Al sostantivo si aggiungono senza la preposizione, soltanto un milione e un miliardo si scrivono con la preposizione di perchè non sono i numeri ma i sostantivi.
Esempio:
- tre bambini, cinque macchine, cento corone
- tre milioni di corone, un miliardo di dollari
Se però dopo milione e miliardo segue ancora un numero, la preposizione di viene omessa.
Esempio:
- un miliardo seimila corone
LE ORE
In italiano le ore si esprimono usando l'articolo determinativo al plurale LE (ore) + numero cardinale. I minuti si aggiungono all'ora con congiunzione e, nella lingua parlata dopo mezzo e cinque minuti si scontano usando la parola meno.
ore | alla stazione, in televisione | lingua parlata |
13:15 | Sono le ore tredici e quindici minuti | È l'una e un quarto |
14:30 | Sono le ore quattordici e trenta minuti | Sono le due e mezzo |
16:45 | Sono le ore sedici e quarantacinque minuti | Sono le quattro e tre quarti |
17:55 | Sono le ore diciasette e cinquantacinque minuti | Sono le sei meno cinque |
Altri esempi della lingua parlata:
12:05 | Sono le dodici e cinque |
13:20 | È l'una e venti |
18:45 | Manca un quarto alle sette |
19:45 | Sono le otto meno un quarto |
14:25 | Sono le due e venticinque |
15:35 | Sono le tre e trentacinque |
La partenza di un mezzo di trasporto si esprime usando la preposizione DI + ora.
Esempio:
- Prendo il treno delle sette e dieci.
- Sono partito con l'aereo delle due.
IL FUTURO SEMPLICE
Si forma togliendo l'ultimo -e dall'infinitivo e sostituirlo con le disinenze:
persona | desinenza | persona | desinenza |
io | -ò | noi | -emo |
tu | -ai | voi | -ete |
lei, lui | -à | loro | -anno |
Esempio:
- Comprerò una casa al mare.
- Lavorerai fino la sera tardi?
Solo i verbi della 1. coniugazione nella desinenza -ARE cambiano a in e.
- coniugazione - il verbo PARLARE
singolare | plurale |
io parlerò | noi parleremo |
tu parlerai | voi parlerete |
lei, lui parlerà | loro parleranno |
- coniugazione - il verbo VENDERE
singolare | plurale |
io venderò | noi venderemo |
tu venderai | voi venderete |
lei, lui venderà | loro venderanno |
- coniugazione - il verbo PARTIRE e CAPIRE
singolare | plurale |
io partirò | noi partiremo |
tu partirai | voi partirete |
lei, lui partirà | loro partiranno |
singolare | plurale |
io capirò | noi apiremo |
tu capirai | voi capirete |
lei, lui capirà | loro capiranno |
- Il verbo ESSERE
io sarò | noi saremo |
tu sarai | voi sarete |
lei, lui sarà | loro saranno |
- Il verbo AVERE
io avrò | noi avremo |
tu avrai | voi avrete |
lei, lui avrà | loro avranno |
Futuro dei verbi irregolari si forma:
- regolarmente
- dire - dirò
- fare - farò
- stare - starò
- uscire - uscirò
- omettendo la vocale i prima della desinenza
- andare - andrò
- dovere - dovrò
- potere - potrò
- sapere - saprò
- vedere - vedrò
- irregolarmente
- venire - verrò
- volere - vorrò
I verbi -care, -gare aggiungono H:
- cercare - cercherò
- pagare - pagherò
I verbi -ciare, -giare, -sciare perdono I:
- cominciare - comincerò
- mangiare - mangerò
- lasciare - lascerò